Dossier: Sessualità

Sindrome premestruale: i giorni difficili prima del ciclo

Le donne che soffrono di sindrome premestruale, o in breve SPM, vivono ogni mese un periodo caratterizzato da vari disturbi in parte molto intensi. E non sempre vengono prese sul serio. Cosa fare e quando è consigliabile rivolgersi a uno o una specialista.

Testo: Michelle de Oliveira; foto: iStock

Per molte donne, il periodo che precede le mestruazioni è faticoso, estenuante, pesante. Questo disturbo ha un nome: sindrome premestruale, o in breve SPM. Alcune donne soffrono molto, altre non notano quasi questa fase. «Partiamo dal presupposto che circa il 20 percento delle donne abbia dei sintomi che trovano fastidiosi», spiega la dr.ssa med. Alexandra Kohl Schwartz, responsabile del reparto di medicina della riproduzione della clinica ginecologica dell’Ospedale cantonale di Lucerna. Non tutte le donne vivono questa fase allo stesso modo e neppure i sintomi sono sempre uguali. «Le donne dichiarano quali sintomi più frequenti la spossatezza, gli sbalzi di umore, l’irritabilità e l’umore depresso», spiega l’esperta Kohl Schwartz. «Ma possono verificarsi anche disagi come tensione mammaria, mal di testa, nausea e disturbi del sonno, oltre a un aumento di peso e alla comparsa di impurità cutanee». Le donne che hanno sintomi gravi mese dopo mese sono sottoposte a un’enorme pressione. E questo non solo mette a dura prova il proprio benessere, ma spesso anche il rapporto con il partner, la convivenza con i figli e, non da ultimo, il lavoro.

Predisposizione, stress e mancanza di sonno possono favorire la sindrome premestruale.

Le cause della sindrome premestruale non sono ancora state completamente chiarite. Si può ipotizzare che le fluttuazioni ormonali siano in parte responsabili. È noto che l’aumento del livello di progesterone nella seconda metà del ciclo influisca ed è in parte responsabile dei disturbi. Il progesterone contribuisce all’annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero. «Ma non può essere solo questo», spiega la dottoressa Kohl Schwartz. «Le donne che devono assumere progesterone per altri motivi non hanno automaticamente sintomi premestruali più gravi». Anche la predisposizione, lo stress, la mancanza di sonno e di esercizio fisico possono favorire la sindrome premestruale. I sintomi compaiono di solito qualche giorno prima delle mestruazioni, ma possono manifestarsi anche prima. Con l’inizio delle mestruazioni, i sintomi scompaiono o cambiano. In seguito possono manifestarsi per esempio forti dolori addominali o emicrania.

Cosa possono fare le donne stesse

Possono essere interessate le donne di ogni età, qualsiasi donna che ha le mestruazioni può soffrirne. «Finché c’è il ciclo, può esserci la sindrome premestruale», afferma la dottoressa Alexandra Kohl Schwartz. Nel suo lavoro quotidiano presso la clinica di ginecologia dell’ospedale di Lucerna, osserva che le donne più anziane tendono a soffrire meno. Negli anni hanno imparato a conoscere meglio il proprio corpo e hanno sviluppato una strategia per affrontare la sindrome premestruale. Una cosa che le donne possono fare da sole è incorporare l’esercizio fisico e l’attività sportiva nella loro vita quotidiana. Questo può alleviare la sindrome premestruale, perché il corpo durante l’esercizio rilascia dopamina e in seguito serotonina. Questi neurotrasmettitori hanno un effetto benefico sull’umore. Anche una dieta equilibrata con alimenti ricchi di calcio e magnesio, poca caffeina e alcol e l’astensione dalla nicotina possono alleviare i sintomi.

Conoscere il ciclo

Anche le tecniche di rilassamento come lo yoga, la meditazione, il rilassamento muscolare progressivo o il training autogeno, nonché i metodi alternativi come l’agopuntura, sono di aiuto per alcune donne. Tuttavia, è importante notare che: «È importante che le donne non si mettano troppa pressione o che pensino di dover superare la sindrome premestruale da sole», spiega Alexandra Kohl Schwartz. «Infatti una lista di cose da fare più lunga porta a uno stress ancora maggiore ed è controproducente». Quindi, se l’esercizio fisico regolare, l’alimentazione consapevole e il rilassamento non aiutano e i disturbi rimangono o addirittura peggiorano, ha senso parlarne con il ginecologo o la ginecologa. In ogni caso, è utile tenere un diario del ciclo o monitorare il ciclo e i sintomi con un’app. Da un lato, ciò aumenta la comprensione del proprio ciclo e, dall’altro, i modelli e i disturbi ricorrenti possono essere riconosciuti e classificati più rapidamente dallo o dalla specialista.

La forma grave della sindrome premestruale colpisce circa dal tre all’otto percento di tutte le donne.

PMDD: la forma grave della sindrome premestruale

«Spesso iniziamo con dosi elevate di magnesio, calcio e vitamina B6», spiega la medica. «Già questa combinazione dà buoni effetti per molte donne. Anche i preparati naturali a base di agnocasto o di alchemilla danno spesso sollievo». Gli antidolorifici possono aiutare le pazienti ad alleviare i dolori a breve termine. Anche i contraccettivi ormonali, come la pillola o la spirale ormonale, riducono i sintomi della sindrome premestruale o li fanno scomparire del tutto. Tuttavia, ci sono donne che soffrono così tanto per il disagio psicologico che precede le mestruazioni che quasi non riescono a condurre una vita normale. Le donne colpite hanno stati depressivi e cadono in un baratro così profondo da cui credono di non poter più uscire. «In questi casi si parla di disturbo disforico premestruale, ovvero PMDD», spiega la dottoressa Kohl Schwartz. «Questa forma grave di sindrome premestruale colpisce circa dal tre all’otto percento di tutte le donne, che di solito vengono curate con farmaci più potenti, come gli antidepressivi o cosiddetti agonisti del GnRH. Questi sopprimono l’ovulazione creando quindi una menopausa artificiale.

Prendere sul serio i disturbi

Indipendentemente che si tratti di SPM o di PMDD, l’esperta sottolinea: «I disturbi vanno presi sul serio! È una malattia e può e deve essere classificata come tale dalle donne.» Ancora troppo spesso il disturbo viene ridicolizzato e le donne non vengono prese sul serio quando ne parlano. Questo può portare a una grande insicurezza, soprattutto nelle donne più giovani. «Spesso non osano cercare aiuto e soffrono in silenzio. Questo non deve accadere», afferma Kohl Schwartz.