Tornare al lavoro in sicurezza

Con il graduale allentamento del lockdown migliaia di persone torneranno nei loro uffici, officine e atelier. Per questo motivo le misure di sicurezza per prevenire che si verifichi una nuova ondata di infezioni da coronavirus hanno la massima priorità. Un medico del lavoro spiega a cosa si deve fare attenzione.

Testo: Robi Wildi; foto: Sanitas

La maggior parte delle persone che esercitano un’attività lavorativa non vede l’ora di tornare al lavoro. Product manager, capigruppo, impiegati e responsabili delle vendite: ne hanno abbastanza di lavorare da casa e vorrebbero tornare in ufficio, parlare direttamente con i colleghi e partecipare a una riunione reale piuttosto che a una virtuale.  

Questo desiderio potrebbe presto avverarsi. Il lockdown dovuto al coronavirus viene gradualmente allentato. Oltre alle scuole e ai negozi, anche le imprese, le associazioni e le organizzazioni chiedono gradualmente ai loro dipendenti di tornare ai loro posti di lavoro e alle loro scrivanie. Alcuni non vedono l’ora, altri invece sono preoccupati, anche perché ci sono ancora molte incertezze: come posso tornare al mio posto di lavoro e muovermi liberamente senza espormi troppo al rischio di infezione?

Thomas Suter, responsabile della medicina del lavoro presso l’Istituto di medicina del lavoro (ifa), utilizza una guida per datori di lavoro e dipendenti per spiegare cosa fare per garantire un rientro sicuro al lavoro (Stato: maggio 2020. I suggerimenti possono cambiare a seconda della situazione dello studio).

Responsabilità del datore di lavoro

I requisiti della Confederazione (UFSP) devono continuare a essere implementati in modo coerente e dettagliato presso i posti di lavoro. «Il datore di lavoro ha la responsabilità di garantire che i collaboratori non siano esposti a rischi inutili per la salute», spiega Thomas Suter. Secondo lui, le seguenti misure sono quindi obbligatorie.  

  • Essere d’esempio e applicare attivamente le norme d’igiene dell’UFSP. Ricordarle ai collaboratori con degli affissi ben visibili.
  • Dare a tutti i collaboratori la possibilità di rispettare le norme d’igiene (p.es. lavarsi regolarmente le mani).
  • Mettere a disposizione infrastrutture che consentano a tutti i collaboratori di rispettare le norme di «social distancing».
  • Le interazioni con i clienti e i collaboratori devono poter essere mantenute il più breve possibile e nel rispetto delle regole di distanza.
  • Spostare la comunicazione su canali elettronici anche all’interno degli uffici mettendo a disposizione le infrastrutture necessarie. Istruire i collaboratori ad adottare questo tipo di comunicazione e controllare che le disposizioni vengano rispettate. 

Responsabilità dei collaboratori

Oltre ai datori di lavoro, anche i collaboratori stessi hanno le loro responsabilità, da un lato verso se stessi e le loro famiglie, dall’altro nei confronti dei loro colleghi. «I collaboratori sono obbligati a seguire le istruzioni e le misure di protezione del datore di lavoro», spiega Thomas Suter. Questa responsabilità personale non è limitata al solo luogo di lavoro. Di seguito sono riportati i punti più importanti per ridurre il rischio di nuove catene di trasmissione.  

Recarsi al lavoro

  • Se possibile, evitare di utilizzare i mezzi pubblici. Spostarsi invece individualmente, in auto, in bicicletta o a piedi.     
  • Se non è possibile rinunciare ai mezzi di trasporto pubblici, scegliere orari con meno traffico pendolare.     
  • In accordo con il collaboratore, continuare a integrare giornate di telelavoro.
  • Le persone che tossiscono o starnutiscono devono portare una mascherina protettiva nei mezzi pubblici.

Ingressi e maniglie

  • Attualmente si parte dal presupposto che il coronavirus possa sopravvivere su superfici in plastica e acciaio inossidabile per tre giorni o più. Pertanto disinfettare regolarmente le maniglie delle porte, i corrimani, i pulsanti degli ascensori, i tavoli da lavoro o le tastiere.
  • Lavarsi immediatamente le mani dopo aver toccato una superficie accessibile.
  • Toccare il proprio viso il meno possibile. Lavarsi sempre le mani, soprattutto dopo aver toccato una maniglia o altre superfici.

Contatto con i colleghi

  • Continuare ad astenersi dallo stringere la mano ai colleghi e da altre forme fisiche di saluto (baci). Un sorriso amichevole e qualche parola gentile hanno lo stesso effetto.

Disposizione dei posti a sedere negli uffici

  • Tra i collaboratori deve essere garantita una distanza minima di due metri.
  • Mantenere corte e brevi le «vie di traffico» all’interno degli edifici e tra gli uffici per evitare spostamenti inutili.

Igiene sul posto di lavoro

  • Il lavaggio frequente delle mani e l’uso di disinfettanti possono seccare la pelle. Ecco perché ogni posto di lavoro dovrebbe disporre di crema per le mani idratante. Così si possono prevenire mani secche e screpolate che sono l’ambiente ideale per il proliferarsi di microbi.
  • Tossire o starnutire sempre nella piega del gomito per evitare che possibili virus si diffondano in tutto l’ufficio.
  • Utilizzare principalmente fazzoletti monouso e smaltirli in un contenitore per rifiuti chiuso. Dopodiché lavarsi immediatamente le mani.

Pausa pranzo

  • In questo caso devono essere rispettate le prescrizioni dell’UFSP relative alle dimensioni dei gruppi (attualmente un massimo di cinque persone, a due metri di distanza l’una dall’altra).