Social freezing: quando il desiderio di maternità viene «congelato»
Grazie al social freezing le donne possono eludere per un po’ il processo di invecchiamento. La Prof.ssa Brigitte Leeners, direttrice della Clinica di endocrinologia riproduttiva dell’Ospedale universitario di Zurigo, parla del social freezing in Svizzera e del motivo per cui è opportuno informarsi già per tempo sulla propria fertilità.
Prof. ssa Leeners, se decido di congelare i miei ovociti, dove vengono conservati?
Vengono congelati entro pochi secondi dal prelievo e conservati in contenitori criogenici con azoto liquido con molteplici livelli di protezione. Presso di noi all’Ospedale universitario di Zurigo questi contenitori sono estremamente ben protetti: abbiamo sistemi di allarme in caso di black out, locali protetti contro gli incendi e un servizio tecnico operativo 24 ore su 24. Si ha così la certezza che gli ovociti siano disponibili nel momento in cui ne avremo bisogno.
Per quanto tempo vengono crioconservati gli ovociti?
In Svizzera il periodo massimo di conservazione è di dieci anni.
Per la qualità degli ovociti è rilevante se vengono «scongelati» dopo cinque oppure soltanto dopo dieci anni?
No. Negli Stati Uniti ci sono casi in cui gli ovociti crioconservati sono stati utilizzati addirittura dopo circa 30 anni. La soglia dei dieci anni rappresenta quindi una scelta non tanto medica, quanto di natura politico-giuridica.
È possibile avere un figlio a 50 anni od oltre grazie al social freezing?
Facciamo una premessa: il fatto positivo è che oggi le donne sono molto più sane che in passato anche in età avanzata. Se si cerca una gravidanza, ovviamente è necessario valutare con cura lo stato di salute. A partire dai 45 anni verifichiamo quindi con estremo rigore quale sarebbe il grado di rischio di una gravidanza.
Ma tecnicamente sarebbe possibile...
Ovviamente la biologia ci pone comunque dei limiti. Perché più una donna si avvicina alla fine della sua fertilità, più diventa difficile raccogliere un numero sufficiente di ovociti maturi. In media, un ovocita raccolto su sei si traduce in una gravidanza a termine. In via ideale si prelevano quindi circa quindici ovociti, ma possono essere utilizzati soltanto quelli maturi. Una maturazione al di fuori dell’organismo è infatti estremamente difficile. Purtroppo non tutti gli ovociti raccolti sono maturi. Spesso sono pertanto necessarie almeno due cicli di prelievo per ottenere un numero sufficiente di ovociti maturi.
Dunque, per cercare una gravidanza a 50 anni bisognerebbe aver congelato gli ovociti già a 40 anni. Non è certo impossibile, ma nemmeno facile. E a 50 anni vi sono ovviamente notevoli rischi sia per la madre che per il bambino che depongono nettamente a favore di una gravidanza in età più giovane.
Qual è il momento ideale per il social freezing?
A 25 anni una donna ha l’età ideale per rimanere incinta. Fino a circa 35 anni la probabilità resta a un livello molto elevato. Si tratta peraltro anche dell’età in cui la maggior parte degli ovociti viene crioconservata. Oggigiorno le donne iniziano a riflettere su questo argomento. La maggioranza di coloro che si rivolgono a noi non ha ancora trovato il partner giusto. Più di rado, alcune donne vogliono concentrarsi sulla propria carriera senza dover pensare all’orologio biologico, prevenendo lo stress provocato dalla sensazione che a un certo punto sia troppo tardi per avere figli e tendendosi aperta la possibilità di una gravidanza.
Questo trattamento è indicato per tutte le donne?
Molte donne sono inizialmente preoccupate, ma nel momento in cui approfondiscono la conoscenza del processo tirano perlopiù un sospiro di sollievo in quanto si rendono conto che lo stress per il corpo non è così elevato. I rischi sono insiti piuttosto nella gravidanza che potrebbe seguire più avanti: esistono per esempio malattie pregresse?
Se una gravidanza risulta comunque troppo pericolosa, il social freezing non serve a niente. Al contempo, un trattamento comporta una sollecitazione psicofisica non indifferente e causa dei costi per qualcosa che in seguito non necessariamente verrà utilizzato.
Soprattutto nella fase di stimolazione, le donne dovrebbero condurre uno stile di vita il più possibilmente sano: prima e durante il trattamento è opportuno non fumare, verificare accuratamente i farmaci assunti e bere la minore quantità possibile di alcol; questi fattori influenzano infatti la qualità degli ovociti.
Quali sono gli effetti collaterali per la donna?
Quasi nessuno. Nella fase di preparazione possono talvolta manifestarsi irritabilità e stanchezza. La fase di stimolazione mediante iniezioni è pesante, ma non causa effetti collaterali di rilievo. Gli ormoni vengono prodotti dagli stessi follicoli in maturazione, ovvero si tratta di ormoni naturali del proprio corpo. Il quadro ormonale è ovviamente più elevato del solito, in quanto giungono a maturazione più ovociti invece che uno solo, ma si tratta comunque di livelli nettamente inferiori rispetto alla gravidanza.
Che cos’è il social freezing?
Il social freezing consiste nella crioconservazione di ovociti non fecondati per motivi non medici. Questa pratica si differenzia dal cosiddetto medical freezing, che viene svolto già da tempo per le pazienti oncologiche ed è anche coperto dalle casse malati.
È un dato di fatto che il numero e la qualità degli ovociti diminuiscono con il progredire dell’età. Per consentire alle donne fra 30 e 45 anni di età di godere di un’elevata flessibilità nella pianificazione familiare, da alcuni anni viene offerta la possibilità del social freezing. Dopo un trattamento di stimolazione ormonale, vari ovociti maturi non fecondati vengono raccolti e crioconservati, per poi essere utilizzati qualora la donna non produca più ovociti maturi propri.
Qual è la procedura a cui una donna deve sottoporsi se opta per il social freezing?
La fase intensiva ha una durata di circa due settimane, durante le quali sono previsti da tre a cinque appuntamenti. Inizialmente accertiamo la presenza di criticità sostanziali, effettuiamo un prelievo del sangue e svolgiamo una visita ginecologica. Definiamo inoltre in dettaglio la successiva procedura da seguire.
Con l’arrivo delle mestruazioni ha inizio la fase di preparazione, perlopiù con l’assunzione di compresse di progesterone. Un’ecografia indica quanti follicoli si trovano in posizione dominante nell’ovaio durante il ciclo corrente. Infine ha inizio la fase di stimolazione, della durata di circa 9-13 giorni. La paziente può iniettarsi il farmaco da sola direttamente a casa. Nel frattempo vengono effettuate ecografie di controllo per verificare quanti follicoli sono stati stimolati.
Il prelievo degli ovociti avviene poi in analgesia generale o sedazione profonda. A questo punto è possibile stabilire quali ovociti sono effettivamente maturi e congelarli il giorno stesso. Circa quattordici giorni dopo si verifica un’emorragia del tutto analoga a una mestruazione e il processo è concluso.
Durante e dopo il trattamento le donne accusano dolori?
Una sensazione di pesantezza può essere percepibile a livello delle ovaia quando i follicoli hanno raggiunto le loro dimensioni massime. In condizioni normali, un’ovaia ha un diametro di 3-4 cm. A causa della maturazione contemporanea di più follicoli, le ovaie sono quindi nettamente ingrossate. E diverse donne lo percepiscono. Durante il prelievo degli ovociti, nei follicoli vuoti si verificano talvolta emorragie che, al pari dei lividi sottopelle, impiegano qualche tempo per riassorbirsi. Fino al giorno del prelievo degli ovociti è comunque possibile andare regolarmente al lavoro tutti i giorni. Sconsigliamo invece di praticare per 1 – 2 settimane attività sportive che comportano movimenti bruschi.
Quanto costa il social freezing?
Ci aggiriamo attorno ai 4000 - 5000 franchi, più 1000 franchi per i farmaci. Se poi si opta per un impiego degli ovociti, si aggiunge un costo di 2000-3000 franchi. In questo caso è possibile attingere alla riserva di ovociti e avviare più tentativi.
Si può riconoscere autonomamente quando la fertilità inizia a diminuire? Ad esempio se le mestruazioni diventano irregolari?
No. Se le mestruazioni si interrompono a 50 anni, con tutta probabilità la causa è dovuta alla menopausa. Ma a 30 anni i motivi di un’irregolarità mestruale possono essere molteplici. Alle mie pazienti raccomando pertanto di pensare per tempo a fare il punto della situazione sulla loro fertilità.
Qual è il suo consiglio in tema di social freezing e fertilità?
Sono una fautrice convinta degli accertamenti preventivi. Purtroppo in molti studi medici questa prassi non è ancora affermata. Eppure conosciamo bene il problema della menopausa precoce e purtroppo nella nostra clinica accogliamo di continuo molte giovani donne con questa condizione. Ed è straziante. In questi casi, infatti, l’unica opportunità per una gravidanza è rappresentata da una donazione di ovociti.
Eppure la fertilità è quantificabile in modo relativamente semplice attraverso la misurazione dell’ormone antimulleriano nel sangue. Questo valore fornisce infatti un’indicazione approssimativa della riserva ovarica. Alle donne sulla trentina consiglio sempre di fare questo esame almeno una volta e poi, a seconda del risultato, di tenere monitorati i valori a intervalli più o meno frequenti. Soltanto in questo modo si ottiene un’indicazione sul tempo residuo ancora disponibile per una gravidanza.
Se invece non lo si vuole sapere, va comunque benissimo così. Ma forse una donna apprezza l’opportunità di poter fare eventualmente qualcosa e avere quindi nelle mani le redini del proprio destino.