Dossier: Coaching per la corsa

L’abito fa il corridore

Troppo caldo o freddo, forte pioggia o vento? Per i nostri candidati del coaching per la corsa, Nicole e Christoph, non ci sono scuse da ora alla corsa di capodanno del 16 dicembre 2018. Loro sanno bene che non esiste un cattivo tempo, ma solo vestiti sbagliati.

Come dice il nome stesso, l’abbigliamento funzionale deve avere una funzione. Deve sostenere il corpo nella giusta misura e nei punti necessari. Al giorno d’oggi ingegneri, scienziati, esperti di tessuti e sportivi professionisti di diverse discipline si arrovellano sull’abbigliamento perfetto. Il loro obiettivo è di trovare tessuti che reagiscono con ogni fibra sul corpo e l’ambiente per dare più comfort e aumentare la prestazione. Se ne trovano di resistenti al vento, resistenti all’acqua, traspiranti, con protezione UV, antibatterici contro i cattivi odori: anche l’abbigliamento da corsa esiste con diverse funzioni.

Regolare la temperatura, gestire il sudore

La regolazione efficiente della temperatura corporea è uno dei compiti principali dell’abbigliamento funzionale. Questo perché, secondo studi scientifici, gli atleti utilizzano fino al 97 percento dell’energia per raffreddare il proprio corpo. Ad essere decisiva è la gestione del sudore: l’abbigliamento non deve assorbire il sudore, al contrario i tessuti traspiranti dovrebbero trasportarlo via dalla pelle e farlo evaporare nella maniera più efficiente possibile.

E a far questo non dovrebbero essere solo maglie, giacche e pantaloni, ma anche i calzini da corsa. «Risparmiare sui calzini è l’errore più grande» sottolinea Viktor Röthlin, campione europeo di maratona, «i calzini specifici per la corsa sono un’investimento che conviene in ogni caso.» Non solo perché hanno una forma ideale che si adatta al piede, ma anche perché ogni piede suda fino a 1,5 dl per ogni ora di corsa. Questo aumenta notevolmente il rischio di vesciche. Dei buoni calzini da corsa sono in grado di trasportare via il sudore dal piede velocemente.

«Risparmiare sui calzini è l’errore più grande»
Viktor Röthlin

Il caro vecchio principio di vestirsi a cipolla

Lo strato più importante è quello a diretto contatto con la pelle. Se la biancheria intima non è adeguata, non serve a nulla nemmeno la migliore giacca. Il secondo strato «interagisce» con tutti i fattori esterni quali vento, acqua e sole. Il caro vecchio principio di vestirsi a cipolla, ovvero a strati, è ancora attuale anche nell’epoca dell’abbigliamento hightech. La maggior parte dei principianti si veste troppo in inverno e inizia quindi a sudare tanto appena dopo l’inizio dell’allenamento. Il consiglio è che nei primi due tre minuti di corsa, ovvero finché il corpo non si è scaldato, va bene anche sentire un po’ freddo.

Prendersi cura dell’abbigliamento con detersivi specifici

I tessuti funzionali sono costituiti da microfibre speciali o da composti misti. Con i detersivi normali non si puliscono in maniera vera e propria e anche dopo essere lavati mandano odori cattivi. Invece, i detersivi specifici per i tessuti sportivi fanno sì che i capi siano profumati, quando escono dalla lavatrice, e allo stesso tempo contribuiscono anche a preservarne la funzione sul lungo termine. Inoltre, è importante non dimenticare i consigli per la cura del tessuto riportati sull’etichetta.

Il consiglio per l’abbigliamento con le temperature elevate

Inumidite con dell’acqua i punti strategici del vostro abbigliamento (ad esempio sulla schiena, la bandana o la fascia per la fronte, i polsini) già prima di indossarli o subito dopo averli indossati. In questo modo il raffreddamento corporeo inizia già appena partite e non solo quando tutta la maglia è completamente bagnata. Questo vi aiuta a risparmiare energia!

Viktor Röthlin
campione europeo di maratona, esperto del movimento

«Il mio obiettivo non è solo quello di far correre l’intero tragitto a Nicole e Christoph, bensì che grazie al coaching i due possano cambiare in positivo e in modo duraturo le loro abitudini relative al movimento.»

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