Cosa si decide oggi?
In un mondo in cui tutto è possibile, spesso la sfida più grande è capire cosa vogliamo realmente. Il nostro cervello ci viene in soccorso facendoci risparmiare tempo e prendendo autonomamente una parte considerevole delle decisioni quotidiane.
Cosa mi metto oggi, la camicia rossa o quella blu? Le feriele trascorro in montagna o al mare? Che faccio, mi sposo?Che faccio, divorzio? E i figli? Meglio averne o meglio lasciarperdere? Secondo i neuroscienziati una persona prendeoltre 20 000 decisioni al giorno. Il processo decisionalesegue spesso lo stesso schema: le persone sanno quando sitrovano in una situazione in cui bisogna prendere unadecisione e valutano le opzioni e le informazioni che hannoa disposizione. Dopodiché mettono in atto la decisionepresa e la verificano. Il cervello salva l’esperienza fatta e lainclude nei futuri processi decisionali.
Agire d’istinto, rifettere bene
«Ovviamente, soltanto una frazione delle decisioni cheprendiamo giornalmente è ponderata», spiega il neuroscienziatoDaniel Hausmann-Thürig dell’Università di Zurigo. Lui paragona la decisione a un’escursione. «Idealmenteci poniamo un obiettivo, definiamo la direzione dimarcia e ci incamminiamo. Se conosciamo la strada, probabilmentenon dovremo prendere alcuna decisione particolare.» Ma non appena ci imbattiamo in un ostacolo,iniziano le dificoltà. «Dobbiamo rifettere bene sul da farsi.Questo ci porta dall’agire d’istinto a una rifessione ponderata», aggiunge Hausmann-Thürig.
Ostacoli lungo il percorso decisionale
Le decisioni che prendiamo non dipendono soltantodalla situazione in cui ci troviamo, ma anche dalla nostrapersonalità. L‘apertura mentale, le paure, l‘amoreper i rischi, se siamo dei perfezionisti o se invece ci accontentiamofacilmente sono solo alcuni dei fattori cheinfluiscono sulle decisioni che prenderemo. Secondol‘esperto Hausmann-Thürig, il processo decisionale ècostellato da numerosi ostacoli: «Dalle percezioni distorteagli errori di valutazione e di ragionamento fino a unaponderazione errata dei rischi.»Ma esiste il concetto del libero arbitrio o è tutto soloun’illusione come sostiene il neurofisiologo BenjaminLibet? Già 30 anni fa aveva misurato un segnale cerebraleche precedeva le decisioni consapevoli di alcune centinaia di millisecondi. All’epoca, lo scienziato affermava che nei processi decisionali inconsci il libero arbitrio fosse, quindi, soltanto un’illusione.
«Molte cose all’interno del nostro cervello avvengono inmodo automatico. D’altra parte, possiamo sempre fermarcie chiederci cosa stiamo facendo», afferma Hausmann-Thürig.In effetti, al giorno d’oggi la gente tende a ponderaretroppo spesso le decisioni. «Dobbiamo scegliere tra cosìtante opzioni e vogliamo farlo il più rapidamente e nelmiglior modo possibile. Questo può essere mentalmentetravolgente», riassume Hausmann-Thürig. Il ricercatoreconsiglia quindi di immergersi in delle oasi di relax, nellequali si interrompe il flusso dei pensieri e ci si pone invecela domanda sui propri veri bisogni e obiettivi di vita: cosaè veramente importante per me?