Quando i bambini sono depressi
La depressione è una diagnosi amara, soprattutto se a soffrirne sono i bambini. Eppure viene formulata sempre più spesso. Come fanno i genitori a capire che non si tratta solo di una fase? E come fanno le famiglie a trovare insieme la strada per uscire dalla crisi?
Quando la tredicenne Tina (nome cambiato dalla redazione) iniziò a chiudersi a riccio, la madre non si accorse di nulla. Nonostante fossero già passati due anni, stava ancora cercando di digerire la separazione dal padre di Tina. Inoltre, era affetta da una malattia mentale. Iniziò a preoccuparsi quando si accorse che sempre più spesso sua figlia rientrava da scuola prima della fine dell’ultima lezione.
Alcuni giorni non voleva proprio andare a lezione. La sera l’adolescente aveva difficoltà ad addormentarsi. La madre la confrontò: «Tina scoppiò in lacrime. Diceva di non farcela più ad andare a scuola. Dubitava di sé stessa. Pensava che tanto non avrebbe fatto mai nulla di buono,» ricorda Gunter Groen.
Groen è professore di psicologia presso l’università di Scienze Applicate di Amburgo, specializzato in psichiatria infantile e adolescenziale. Nel suo studio, lo psicoterapista lavora, tra l’altro, con bambini che soffrono di depressione. Tina è una delle sue pazienti.
Una malattia, molti fattori scatenanti
Prima le coccole, poi la porta sbattuta in faccia: quando i bambini raggiungono la pubertà, spesso i genitori non sanno come reagire al loro comportamento. Gli adolescenti sono irrequieti, si sentono traditi dai loro corpi e incompresi dalle loro famiglie. Il loro bisogno di affetto è grande. Tuttavia, il desiderio di essere autosufficienti è spesso ancora più forte.
Non è quindi facile per i genitori percepire i bisogni reali del proprio figlio o della propria figlia. Le cause della depressione sono quindi molto varie e sono favorite da un mix di fattori individuali. Ne fanno parte:
- predisposizione genetica; personalità vulnerabile;
- stress in famiglia, come malattie o separazioni; genitori che non possono dare ciò di cui i figli hanno bisogno;
- problemi a scuola e nelle relazioni; cyberbullismo;
- ansia a causa del clima; notizie di guerra; la pandemia da coronavirus.
Sintomi di depressione nei bambini
«La maggior parte degli adolescenti attraversa periodi di tristezza o di sfiducia in sé stessi. È una cosa assolutamente normale», afferma lo psicologo. Se diversi sintomi si sommano, i bambini non riescono a dormire, non vogliono mangiare e sono letargici o anche irritabili e aggressivi, questi possono essere segnali di un episodio depressivo. Perché la depressione non è solo un problema degli adulti: è la malattia mentale più comune nei bambini e negli adolescenti.
«Anche i bambini della scuola primaria possono avere periodi caratterizzati da problemi d’umore.»
Come i genitori possono aiutare in caso di depressione
Dopo la pandemia da coronavirus, il numero di persone colpite è nuovamente aumentato in modo significativo: secondo un’indagine condotta da UNICEF lo scorso inverno, un terzo dei giovani tra i 14 e i 19 anni in Svizzera e nel Liechtenstein soffre di problemi di salute mentale. E altrettanti giovani hanno dichiarato di non aver parlato con nessuno di questo problema.
Certo: i genitori si sentono in colpa quando non sono la prima scelta come interlocutori. Ma l’importante è ascoltare, anche se l’umore del bambino può rendere difficile la comunicazione. «Non siate troppo precipitosi nel cercare di placare vostro figlio o di minimizzare la situazione. Nessun ‹su con la vita, andrà tutto bene!›, oppure: ‹Anche io mi sentivo così alla tua età›», dice Gunter Groen.
In un sondaggio, le persone colpite hanno indicato le frasi che vorrebbero sentirsi dire. Si tratta di messaggi semplici come «Sono qui per te» o «Posso aiutarti?». Mostrano al bambino che siete consapevoli dei suoi sentimenti e che sono giustificati.
I genitori possono dare il loro sostegno mostrando affetto e cercando soluzioni insieme al bambino: «Ci sono pressioni familiari di cui posso parlare con il bambino? Vuole che gli dedichiamo più tempo e attenzione? Ha stress a scuola? C’è troppa pressione? O troppo poca? Mancano forse una struttura e attività ricreative?», dice lo psicoterapista.
Quando mio figlio o mia figlia ha bisogno di aiuto professionale?
Una caratteristica degli episodi depressivi nei bambini è che i sintomi si manifestano collettivamente per quindici giorni o più, indipendentemente da ciò che accade nella loro vita in quel momento. Se né il compleanno imminente, né la vittoria della squadra del cuore riesce a suscitare entusiasmo, è arrivato il momento di chiedere aiuto professionale. Secondo Groen, i genitori dovrebbero farlo per tempo. «Una grave malattia mentale non è diversa da un’appendicite. Nel senso che né il padre né la madre possono fare l’operazione.»
Primo punto di contatto: professionisti del settore medico o l’assicurazione malattia. Aiutano a fare il passo successivo e a trovare un posto in terapia. Dopo la pandemia, i tempi di attesa nella psichiatria infantile e adolescenziale svizzera sono aumentati. Tuttavia, gli studi dimostrano che in molti casi le cure ambulatoriali sono il modo migliore per uscire dalla crisi.
Scoprire i propri punti di forza
Tina viene nel suo studio da più di otto mesi. È molto più stabile. La madre ha parlato con lei della dolorosa separazione; e con il padre di come aiutare la bambina a superare questa situazione. I genitori si sono messi d’accordo che Tina non deve più fungere da portavoce dei rimproveri che si fanno reciprocamente.
Gunter Groen racconta che la tredicenne ha già sviluppato delle strategie per aiutare se stessa. «Ha imparato a parlare dei suoi sentimenti con i genitori. Esce regolarmente con gli amici e si sente più realizzata grazie alle piccole soddisfazioni che le regalano i suoi hobby.» La sua nuova passione: una macchina fotografica analogica. «Non vede ancora il mondo tutto rose e fiori, ma in modo più realistico e non più solo in nero. Ha scoperto i suoi punti di forza», dice il terapista.
Interlocutori
Nello studio del pediatra o del medico di famiglia, i genitori troveranno una prima consulenza, nonché ulteriori indirizzi e interlocutori. Nel caso di un grave sviluppo depressivo, i genitori devono cercare il dialogo con la scuola.
La fondazione svizzera per il sostegno a bambini e giovani, Pro Juventute, offre i propri servizi al numero 147 o su 147.ch e consiglia i genitori 24 ore su 24 per telefono, chat o e-mail.