Perché giocare è così importante?

Sette domande alla pedagoga ludica Simona Anstett (anomis Spielpädagogik)

Perché per i bambini è così importante ripetere le cose in continuazione?

Le ripetizioni nel gioco lo rendono forte, gli danno sicurezza e fiducia in sé. Al tempo stesso viene esercitato il pensare in anticipo. Attività creative quali costruire torri di mattoncini per poi rovesciarle di nuovo sono molto amate poiché permettono di esplorare in modo ludico il mondo tridimensionale nonché le forze statiche e dell’equilibrio.  

Quanto è importante vincere o perdere nel gioco?

Chi vuole giocare insieme ad altri deve attenersi alle regole del gioco date o definite in comune. Per molti bambini (ma anche adulti) è difficile sia attenersi alle regole sia perdere. Tuttavia, per uno sviluppo positivo è molto importante capire e apprendere questo concetto. Il bambino scopre la gioia del vincere, ma deve anche essere in grado di accettare la rabbia e la delusione quando perde. Vincere o perdere in modo leale porta a sviluppare un carattere positivo e forma il comportamento sociale. Inoltre, chi gioca può provare diverse strategie per avere successo.

Quanto sono utili i giochi come Il piccolo mago o quelli da bricolage e scientifici?

Con questi giochi si possono allenare il divertimento dello sperimentare, lo spirito d’avventura e di ricerca, il cimentarsi in qualcosa di nuovo, la creatività e la curiosità nonché la pazienza. In questo modo i bambini capiscono ciò che prima poteva sembrare loro un mistero e ottengono le risposte alle loro domande in modo ludico. Inoltre, in casa si trova materiale a sufficienza per fare tanti esperimenti sbalorditivi.  

Perché i giochi di ruolo affascinano i bambini così a lungo?

Nei giochi di ruolo quasi non esistono confini: poco importa se rabbia, frustrazione, arrabbiature o paure, felicità, desideri o fantasie, il bambino può vivere ed esprimere ogni sentimento che prova in quel momento. E, inoltre, nei ruoli di gioco non c’è necessariamente bisogno di un compagno di giochi: animaletti di peluche, bambole o qualsiasi altro oggetto sono perfettamente adatti. In un battibaleno, vecchi strofinacci o vestiti danno vita a un personaggio immaginario; scatole o sedie si trasformano in un posto magico.

Ma sono importanti anche i giochi di ruolo classici quali lo sportello dell’ufficio postale o la bottega. I bambini sono degli ottimi osservatori e amano calarsi in un altro ruolo e imitare diversi personaggi e professioni. In questo modo possono assimilare esperienze positive e negative vissute durante il giorno e sviluppano, al tempo stesso e inconsciamente, il loro comportamento sociale.

«I bambini sono degli ottimi osservatori e amano calarsi in un altro ruolo e imitare diversi personaggi e professioni.»
Simona Anstett

A cosa bisogna giocare con i propri figli?

I giochi devono essere scelti a seconda dell’età. I bambini più piccoli, ad esempio, hanno bisogno soprattutto di tanto spazio e di diversi oggetti come scatole, barattoli, mattoncini, strofinacci ecc. per giocare. I dettagli realistici diventano importanti soltanto con l’andar del tempo. Più crescono e più aumenta la complessità dei giochi. Un buon gioco deve essere avvincente e deve far venire voglia di essere rigiocato.

L’importante è che i genitori non si lascino influenzare dall’età riportata sulla scatola del gioco: se un bambino si rifiuta di giocarci o non lo capisce non è poi così grave. Esistono giochi che semplicemente non piacciono, o che magari per il bambino non sono abbastanza impegnativi oppure che lo sono troppo. In alcune fasi della crescita di un bambino possono inoltre presentarsi dei deficit temporanei, che vengono poi superati.

Quanto è importante giocare con i coetanei?

Il giocare tra bambini è qualcosa a parte. In quei momenti, i bambini raccolgono esperienze sociali importanti: prendersi cura l’uno dell’altro, aiutarsi a vicenda, scendere a compromessi e decidere in modo autonomo. Però imparano anche ad affermarsi e a imporsi. Tuttavia, giocare con i coetanei non sostituisce quello con i genitori, ma è un importante complemento.

Simona Anstett è una pedagoga diplomata nonché titolare dell’azienda anomis Spielpädagogik in cui offre corsi e coaching ludici per bambini, genitori, nonni, pedagoghi e aziende.

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