Malattie psichiche: consigli e aiuto per i familiari
Assistere un membro della famiglia affetto da una malattia psichica è spesso logorante. Qui sono riportati alcuni consigli per i familiari.
Le informazioni più importanti a colpo d’occhio
- Oltre due milioni di persone in Svizzera assistono i propri cari affetti da malattie psichiche, sgravando così il sistema sanitario in misura decisiva.
- I familiari sono spesso pesantemente sotto pressione e rischiano di ammalarsi loro stessi a livello mentale, soprattutto se sono bambine, bambini e giovani.
- Ascolto, empatia e affidabilità sono di grande aiuto per le persone che soffrono di malattie psichiche, ma anche la protezione della salute dei familiari curanti e la definizione di limiti sono altrettanto importanti.
- Per i familiari è indispensabile disporre di conoscenze riguardanti le malattie psichiche e di supporto nella gestione delle persone che ne soffrono: per questo motivo esistono dei punti di contatto e dei corsi specifici.
- I familiari dovrebbero chiedere aiuto per tempo e prendersi delle pause per preservare la propria salute.
In Svizzera sono oltre due milioni i familiari o le persone di fiducia che si prendono cura ogni giorno di un individuo affetto da una malattia psichica.
Il loro lavoro è fondamentale, soprattutto in un sistema sanitario in cui i tempi di attesa per posti di cura ambulatoriali e stazionari in psichiatria nonché per psicoterapie sono spesso lunghissimi (si parla addirittura di mesi).
«I familiari supportano il sistema», afferma Silvia Andres, la quale per anni ha curato sua madre che soffriva di depressione. Oggi, nell’ambito dell’organizzazione Stand by You Schweiz, assiste e sostiene i familiari di persone affette da una malattia psichica.
Chi cura un familiare mette a rischio la propria salute
La maggior parte di questi individui si trova nella situazione di doversi prendere cura di sé e della persona ammalata, seppur senza conoscenza alcuna della malattia, e di dover per lo più conciliare l’assistenza fornita, che costa tanto tempo ed energia, anche con lavoro, figlie e figli.
«Situazioni così gravose mettono in pericolo anche la salute dei familiari», dice Silvia Andres. Alcuni studi mostrano in maniera inequivocabile che i familiari curanti (caregiver) di persone affette da malattie psichiche hanno un rischio decisamente più elevato di sviluppare una patologia psichica come la depressione o i disturbi ansiosi.
Quando sono le figlie e i figli a prendersi cura dei genitori
Questa situazione riguarda anche le persone giovani: molte di loro devono occuparsi infatti di un genitore affetto da una malattia psichica. In tal caso la ricerca parla dei cosiddetti «Young Carers». Si stima che in Svizzera circa l’8 percento delle figlie e dei figli di età compresa tra i 10 e i 15 anni sia attivo come Young Carers, il che corrisponde a pressoché 38 400 bambine, bambini e giovani. Tra le e i giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni, la quota sale addirittura a quasi il 15 percento.
Tutto ciò è logorante anche per bambine, bambini e giovani: come mostrano gli studi effettuati a tal proposito, le figlie e i figli che assistono un genitore malato hanno un rischio di 3-7 volte più elevato di sviluppare successivamente problemi di natura psichica.
Soprattutto tra le figlie e i figli di genitori schizofrenici, il rischio può raggiungere il 40 percento. Anche nel caso della depressione, il rischio per le figlie e i figli è decisamente superiore, spesso arriva fino al 37 percento od oltre. «Le specialiste e gli specialisti stimano che le cifre non ufficiali siano ancora più alte», sostiene Silvia Andres. Sarebbe dunque ancora più importante che tutti i familiari ricevessero un maggiore sostegno.
Come posso aiutare una persona affetta da una malattia psichica?
L’esperta cita i seguenti quattro pilastri fondamentali per prestare assistenza a persone che soffrono di malattie psichiche.
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Ascoltare
L’aspetto più importante è di certo l’ascolto, come afferma Silvia Andres. Sembra banale, ma non lo è: i familiari vogliono aiutare i loro cari che hanno una situazione difficile sul piano mentale. Spesso, d’istinto, ciò li porta a dare pareri e consigli anziché ascoltare semplicemente.
«Imparate ad ascoltare, senza fornire soluzioni», sostiene l’esperta. Questo è quel che aiuta maggiormente familiari e persone malate. Interesse ed empatia sono dunque essenziali. Domande semplici quali «Come stai oggi? Come stai affrontando la tua situazione?» possono essere d’aiuto.
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Esserci
Sono inoltre importanti vicinanza e affidabilità: «Quando le persone interessate dalla malattia percepiscono che siete lì per loro e che si possono fidare di voi, viene a crearsi un ambiente sicuro, in cui trovare la serenità e guarire», spiega Silvia Andres.
Esserci significa anche continuare a chiedere alla persona ammalata come va e offrire il proprio sostegno.
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Cercare punti di contatto
In veste di familiari potete aiutare la persona affetta da una malattia psichica mettendole a disposizione un sostegno professionale e contribuendo a trovare l’offerta giusta. «Mostrate alla persona malata le possibilità per alleviare il peso della sofferenza», afferma Silvia Andres.
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Acquisire conoscenze
Chi desidera aiutare una persona che soffre di una malattia psichica necessita inoltre di conoscenze sulla patologia e sulla sua gestione corretta. «Spesso i familiari si sentono impotenti e hanno paura», racconta Silvia Andres. E aggiunge: «Da un lato, infatti, condividono il dolore delle persone ammalate, dall’altro si chiedono se stanno facendo tutto nel modo giusto».
L’esperta consiglia i corsi della piattaforma online «Primo soccorso per la salute psichica» (ENSA). La piattaforma è stata lanciata nel 2019 dalla Fondazione Pro Mente Sana con il sostegno della Fondazione Beisheim. Qui i familiari imparano a gestire correttamente i rapporti con le persone che soffrono di malattie psichiche.
A seconda della malattia ci sono inoltre prestazioni di assistenza e consigli specifici per i familiari.
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Depressioni
- Accettate la depressione come una malattia vera e curabile. Non liquidatela come una debolezza.
- Prendete sul serio i sentimenti della persona che avete di fronte, senza minimizzare.
- Parlate apertamente di preoccupazioni, paure e bisogni, senza lanciare accuse o fare pressione.
- Prendete sul serio i segnali di suicidio. Parlatene chiaramente e ricorrete a un aiuto professionale (ad esempio al numero per emergenze) in caso di pericolo acuto.
Link di sostegno
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Dipendenze
- Siate di sostegno, ma ponetevi dei limiti. La persona ammalata può guarire solo se prende coscienza della sua situazione e si impegna in tal senso. Avete bisogno di porvi dei limiti per tutelare la vostra salute.
- Informatevi sulle dipendenze e chiedete aiuto.
- Evitate minacce come: «Se bevi ancora, me ne vado». Affermazioni di questo tipo sono sì giustificabili, ma non giovano né alla persona ammalata né alla situazione che state vivendo.
- I familiari sono perlopiù parte del sistema di dipendenza. Ciò significa che favoriscono la dipendenza attraverso il loro atteggiamento. È il caso, ad esempio, della moglie che compra la vodka per il marito alcolizzato al fine di evitare un suo eccesso d’ira a casa. Oppure di chi nega alla cerchia di conoscenti comuni che la propria compagna è alcolizzata. I gruppi di auto-aiuto possono darvi una mano a spezzare la catena che vi lega al sistema di dipendenza.
- Riflettete su come si prospetta il vostro piano B personale. Che fare se la persona a voi cara consuma di nuovo quella sostanza?
- Chiedetevi regolarmente se la relazione funziona ancora. E di che cosa avete bisogno, ad esempio di una terapia di coppia o di una separazione.
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ADHD
- Fate in modo che la routine quotidiana della vostra bambina o del vostro bambino sia il più possibile semplice e regolare. A tal proposito ha bisogno di spazio a sufficienza per le attività che le o gli piaciono e che favoriscono la sua autostima.
- Non date retta a chi vi consiglia di essere più severi con vostra figlia o vostro figlio. Questo tipo di interventi sono controproducenti nelle persone con ADHD.
- Parlate della problematica nella vostra cerchia di amici e affrontatela apertamente.
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Disturbi borderline
- I familiari di persone con disturbi borderline hanno spesso la sensazione di «camminare sulle uova»: una parola sbagliata e il proprio caro affetto dalla malattia va in tilt.
- È importante che, in veste di partner, veniate coinvolti nella terapia affinché le situazioni difficili possano essere affrontate e possano essere presi provvedimenti.
- Spesso l’esperienza emotiva delle persone con un disturbo borderline non è comprensibile agli altri. Imparate a validare le emozioni della persona affetta da tale disturbo. Ciò significa immedesimarsi nella situazione dell’altra persona e confermare temporaneamente il suo punto di vista. In un secondo momento potete indicare prospettive alternative per guardare alla situazione attuale.
- È importante che i familiari si prendano il loro spazio e si pongano dei limiti, cosa talvolta particolarmente difficile con persone borderline: queste infatti hanno spesso paura di essere abbandonate. Basta frequentare un corso di danza una sola volta alla settimana per scatenare grandi discussioni. Ecco che allora i familiari rinunciano di sovente al loro hobby. Non dovreste farlo.
- Una terapia di coppia può aiutare a stabilire regole comuni, ad esempio per creare degli spazi per voi in quanto familiari.
- Valutate sempre per voi stesse o voi stessi se desiderate mantenere questa relazione. Ascoltate le vostre esigenze, non restate per amore dell’altra persona.
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Disturbo bipolare
- Partecipate attivamente alla terapia. Chiarite con la o il terapeuta quali sono i vostri compiti e i vostri ruoli: che cosa dovete fare se la vostra o il vostro partner ha un episodio maniacale? Che cosa non dovreste fare?
- Non sentitevi obbligati a svolgere un ruolo di controllo, ad esempio assumendovi la responsabilità di verificare che la vostra o il vostro partner prenda le medicine. In tal caso possono essere d’aiuto lo Spitex, un ambulatorio o lo studio medico di base con un controllo quotidiano. Ciò è importante, perché le persone interessate da episodi maniacali interrompono spesso l’assunzione delle medicine.
- Assistere una persona maniaco-depressiva è sfiancante. È pertanto essenziale che vi prendiate delle pause e vi concediate del tempo per voi.
- Durante gli episodi maniacali le persone coinvolte spesso non sono più in grado di valutare in maniera realistica se stesse e le situazioni, il che comporta di sovente perdite finanziarie. Vi consigliamo pertanto di parlare insieme di un piano per limitare i danni.
- Coinvolgete altri familiari e decidete chi deve prestare attenzione ai primi segnali di un imminente episodio maniacale e chi deve adottare le misure del caso. Correte altrimenti il rischio di scivolare in un ruolo permanente di supervisore.
- Organizzatevi per gli episodi maniacali: chi vi aiuta? Chi può occuparsi per un paio di giorni dei figli? Come spiegare quel che succede nel vostro ambiente? È proprio nel contesto abitativo che gli episodi maniacali spesso non passano inosservati, poiché le persone che li manifestano sono di sovente attive di notte.
- Vivere senza sapere con certezza quando l’umore cambierà è molto oneroso per i familiari. In tal caso può aiutare lo scambio con altri familiari.
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Schizofrenia
- La schizofrenia è una malattia molto complessa. Spesso per i familiari può rivelarsi utile parlare con persone che ne soffrono, ma che sono già sulla via della guarigione.
- I gruppi di auto-aiuto per i familiari sono un contesto appropriato per trovare supporto e saperne di più su questa complessa malattia.
- Scrivete una lettera di emergenza per informare le persone nel vostro ambiente in caso di urgenza e pianificare chi può aiutarvi e come.
- Partecipate ai colloqui con le mediche e i medici. La psicosi alla base della schizofrenia è una malattia che riguarda sempre tutto il sistema familiare.
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Disturbi ansiosi
- Guardatevi dallo scivolare nel ruolo della terapeuta o del terapeuta. La persona che soffre di questi disturbi ha bisogno di voi come partner.
- Accordatevi su come comportarvi in caso di atteggiamenti ossessivo-compulsivi della persona in questione.
- Assicuratevi di riposare e di dormire a sufficienza: sarete così meglio preparate o preparati per affrontare i disturbi ossessivo-compulsivi della vostra o del vostro partner. Superare questi momenti è spesso molto faticoso per i familiari. Se la persona che ne soffre percepisce il vostro stress, i pensieri ossessivo-compulsivi aumenteranno.
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Burnout
- Aiutate la vostra o il vostro partner a riprendersi attivamente. Se il tempo lo permette e lo desiderate potete intraprendere insieme le relative attività.
- Chiedete al membro della famiglia afflitto dal burnout di parlare con una terza persona, che sia un’amica o un collega di lavoro. Spesso queste interlocutrici e questi interlocutori sono meglio dei familiari.
Link di sostegno
«Imparate ad ascoltare, senza fornire soluzioni.»
Quando un familiare dovrebbe chiedere aiuto
«Raccomandiamo ai familiari di chiedere quanto prima un sostegno», afferma l’esperta. È possibile farlo durante i colloqui con altri familiari che si trovano nella stessa situazione con un membro della loro famiglia, presso un’organizzazione specializzata per ottenere maggiori conoscenze o in un gruppo di auto-aiuto.
Silvia Andres ha curato per anni sua madre, che soffriva di depressione, finché non è guarita completamente. «I familiari di una persona affetta da una malattia psichica devono spesso fare i conti anche con malumori, capricci e parole velenose», constata.
I colloqui con altri familiari l’hanno aiutata a comprendere meglio la malattia della madre, soprattutto per quanto riguardava quelle parole tanto dolorose. «Ho capito che era la malattia a parlare e non mia madre», racconta.
Assicuratevi di porre dei limiti
La cura di sé è il requisito principale per aiutare una persona malata e, al contempo, proteggere la propria salute. Può sembrare semplice.
Ma Silvia Andres sa per esperienza propria e per il lavoro che svolge con i familiari quanto ciò possa essere complicato. «La maggior parte dei familiari si trascura finché non ne può più», afferma Silvia Andres.
Le pause durante le quali prendersi del tempo per sé sono pertanto irrinunciabili. E servono anche per valutare quante energie avete da dedicare al membro della vostra famiglia che è ammalato.
«È importante che i familiari comprendano di avere ancora una vita propria, che devono anche godersi. E che hanno bisogno di forze per sé. Bisogna porsi dei limiti», sostiene Silvia Andres.
Inoltre, le specialiste e gli specialisti consigliano ai familiari, con una certa urgenza, di coinvolgere altre persone del proprio ambiente nell’assistenza al membro della famiglia affetto da una malattia psichica.
Punti di contatto e aiuto in Svizzera
L’organizzazione Stand by You Schweiz sostiene i familiari in vari modi: una helpline telefonica, la trasmissione di conoscenze, informazioni attuali, una piattaforma comunitaria per familiari o podcast.
L’organizzazione Pro Mente Sana è il punto di contatto per le persone con una patologia psichica, i relativi familiari, le specialiste e gli specialisti. Aiuta le persone malate e i familiari a trovare la terapia adatta e offre consulenza online come pure telefonica.
Anche la Netzwerk Angehörigenarbeit Psychiatrie (rete del lavoro dei familiari in psichiatria) offre aiuto per rispondere a tutti i tipi di domande sul rapporto con le persone ammalate e la gestione delle relative malattie.
Silvia Andres, in veste di consulente, e il suo team assistono i familiari di persone affette da una malattia psichica nell’ambito dell’organizzazione Stand by You Schweiz. La donna ha curato per anni sua madre, che soffriva di depressione.