Ecco cosa bisogna sapere sul fuoco di Sant’Antonio

Il fuoco di Sant’Antonio è una malattia frequente che spesso non viene riconosciuta subito. I sintomi vanno da malessere generico a dolorose eruzioni cutanee. In Svizzera si registrano 20 000 casi all’anno.

Testo: Anna Miller; foto: iStock

I sintomi del fuoco di San’Antonio, detto anche herpes zoster, si sviluppano progressivamente e in modo latente. Spesso iniziano con un senso di malessere generale, accompagnato da mal di testa, dolori alle ossa e lieve febbre.

Oltre a questi sintomi generici si prova di frequente una sensazione pungente o bruciante sulla pelle, nella maggior parte dei casi accompagnata da formicolio o prurito. «Dopo 2-5 giorni si manifestano sintomi e disturbi tipici: un dolore bruciante o pungente medio-forte nella parte interessata (zona cutanea), seguito da arrossamenti a strisce ricoperti di vescicole ripiene di liquido», spiega Filip Wilczek, medico assistente presso Sanacare a Zurigo.

Spesso il contenuto delle vescicole è chiaro o lattiginoso. Lo sfogo compare tipicamente nella zona cutanea appartenente al nervo sensoriale colpito, detta anche dermatoma, e mostra una distribuzione a cintura.

Cosa succede se mi viene il fuoco di Sant’Antonio?

L’herpes zoster può causare forti dolori lungo il nervo colpito e compromettere notevolmente la vita di tutti i giorni. I dolori possono essere talmente intensi da limitare la mobilità e rendere persino insopportabili le più semplici azioni come il vestirsi o il contatto con la pelle. Oltre ai dolori possono manifestarsi anche altri sintomi quali febbre, stanchezza e ipersensibilità o sensazioni anomale sulla pelle.

In casi gravi, il fuoco di Sant’Antonio può comportare complicanze come nevralgie posterpetiche, ossia un dolore che dura per mesi o persino anni lungo il nervo colpito che può persistere anche dopo la guarigione delle lesioni cutanee. «Eventuali complicanze vanno prese sul serio, ma sono piuttosto rare con il fuoco di Sant’Antonio», spiega Filip Wilczek. Ecco perché è importante essere seguiti da un medico in grado di valutare il decorso della malattia.

Quanto è contagioso il fuoco di Sant’Antonio?

Il fuoco di Sant’Antonio viene causato dal virus varicella-zoster che appartiene alla famiglia degli herpesvirus ed è responsabile anche della varicella. «Lo sviluppo del fuoco di Sant’Antonio presuppone una precedente infezione con la varicella», dice Wilczek. Poiché oltre il 95 percento degli adulti in Svizzera hanno avuto la varicella da bambini, i virus del varicella-zoster si trovano ancora nell’organismo, anche se i sintomi sono scomparsi già da molto tempo.

Benché detti virus non causino una nuova infezione di varicella, possono provocare in un secondo momento l’herpes zoster. Circa una persona su tre è colpita una volta nella vita dal fuoco di Sant’Antonio, tipicamente in età più avanzata.

Contrariamente alla varicella, altamente infettiva, l’herpes zoster è meno contagioso ma il virus varicella-zoster può comunque essere trasmesso facilmente tramite il contatto diretto con il liquido contenuto nelle vescicole, tiene a precisare Wilczek. È pertanto importante coprirle ed evitare il contatto diretto per impedire il propagarsi del virus.

A quale età può venire il fuoco di Sant’Antonio?

In Svizzera si registrano circa 20 000 casi di fuoco di Sant’Antonio all’anno; i più colpiti sono i soggetti di età superiore ai 50 anni. Anche le persone con un sistema immunitario indebolito o determinate condizioni mediche hanno un rischio maggiore di ammalarsi.

Nei bambini il fuoco di Sant’Antonio può manifestarsi se prima hanno avuto la varicella. Tuttavia, il rischio è inferiore rispetto agli adulti di una certa età. I sintomi e le possibilità di cura sono simili a quelle per gli adulti, c’è però da dire che nei bambini la malattia ha spesso un decorso più lieve.

Contro l’herpes zoster esiste anche una vaccinazione che viene consigliata soltanto alle persone anziane e ai pazienti a rischio, come spiega il medico assistente Wilczek.

Cura: ecco come sconfiggere il fuoco di Sant’Antonio

La cura del fuoco di Sant’Antonio dovrebbe iniziare il più presto possibile, idealmente nel giro di 72 ore dall’insorgere delle eruzioni cutanee. La cura del fuoco di Sant’Antonio prevede in generale l’uso di medicinali antivirali per accorciare la durata e ridurre la gravità della malattia. Gli analgesici vengono impiegati per lenire i sintomi.

Iniziare la cura per tempo contribuisce a evitare complicanze e a migliorare il decorso della malattia. L’assistenza da parte di un medico è consigliata anche in caso di decorso lieve.

Come posso sostenere il processo di guarigione?

Vi sono varie misure da adottare per lenire i sintomi dell’herpes zoster e sostenere il processo di guarigione. Analgesici come l’ibuprofene o il paracetamolo aiutano a tenere sotto controllo il dolore. Inoltre, portare vestiti ampi e leggeri può servire a lenire i sintomi causati dallo sfregamento dei tessuti sulla pelle.

Anche l’applicazione di pomate o lozioni rinfrescanti può essere utile a calmare il dolore e il prurito. «Le creme a base di zinco, ad esempio, aiutano a seccare le vescicole e a ridurre il rischio di infiammazioni», precisa Wilczek. In questo modo si riesce a evitare il più possibile la formazione di cicatrici.

Il fuoco di Sant’Antonio può essere curato senza medicinali?

In alcuni casi l’herpes zoster può essere curato senza medicinali, soprattutto se i sintomi sono lievi e non vi sono altre complicanze. Di norma vengono però prescritti medicinali antivirali come Aciclovir, Valaciclovir o Famciclovir per accorciare la durata e ridurre la gravità della malattia nonché la probabilità di eventuali complicanze. Detti medicinali inibiscono la proliferazione del virus varicella-zoster accorciando così il decorso del fuoco di Sant’Antonio.

Decorso del fuoco di Sant’Antonio

Il decorso del fuoco di Sant’Antonio può variare, ma in generale si guarisce dalla malattia nel giro di 2-4 settimane. «In questo lasso di tempo si è potenzialmente contagiosi, perciò è consigliabile osservare una buona igiene utilizzando ad esempio asciugamani separati a casa», raccomanda Wilczek. Il fuoco di Sant’Antonio ha di norma un decorso innocuo e nella maggior parte dei casi non vi sono danni conseguenti.

Raramente possono tuttavia verificarsi complicanze, comprese le nevralgie posterpetiche, ossia dolori persistenti lungo il nervo colpito che possono perdurare anche dopo la guarigione delle lesioni cutanee. Se si inizia per tempo con la cura a base di medicinali antivirali è possibile ridurre il rischio di complicanze e migliorare il decorso dell’herpes zoster.

Quanto è pericoloso il fuoco di Sant’Antonio in gravidanza?

In gravidanza l’herpes zoster può costituire un rischio particolare poiché compromette la salute del nascituro, eventualmente causando aborti o malformazioni. Un’assistenza accurata è indispensabile al fine di ridurre al minimo i potenziali rischi per la madre e il bambino. Le donne che prendono il fuoco di Sant’Antonio durante la gravidanza dovrebbero subito consultare un medico per ricevere le migliori cure possibili ed evitare eventuali complicanze.

L’esperto

Filip Wilczek è medico assistente di medicina interna generale presso lo studio medico associato Sanacare a Zurigo.

Zu Sanacare

Condividi