Come la salute personalizzata può muovere la Svizzera

Tra conoscenza e contraddizione: perché la salute personalizzata non decolla in Svizzera.

Testo: dear creative

Immagini: Andreas Samuelsson

5 min

26.09.2025

Sebbene la salute personalizzata sia sulla bocca di tutti - dall’alimentazione secondo il profilo genetico, il tracking del sonno, la salute cellulare e l’equilibrio mentale - la realtà evidenzia una sconfortante contraddizione: tutti sanno cosa fare, ma quasi nessuno lo mette in pratica. Lo studio mette in luce per la prima volta l’ampio divario tra conoscenza e comportamento in Svizzera, interrogandosi sulle ragioni che ci impediscono di prendere sul serio la nostra salute.

Salute personalizzata: enorme potenziale, minima applicazione

Nonostante quasi due terzi delle persone in Svizzera si dichiarino disponibili a sottoporsi a regolari esami del sangue per ottenere dati sulla salute personale, solo il 27 percento si sottopone regolarmente a visite preventive. Analogamente, l’83 percento considera uno stile di vita sano fondamentale, eppure solo il 19 percento si dedica attivamente alla prevenzione. I giovani, in particolare, tendono a trascurare la prevenzione, pur dimostrando un notevole interesse per la salute cellulare, il sistema nervoso e l’equilibrio mentale.

«Assistiamo a una situazione paradossale», afferma il dr. Andreas Schönenberger, CEO Sanitas. «C’è un enorme interesse per la salute individuale, ma la passività domina la vita quotidiana. Lo studio dimostra che il solo interesse non è sufficiente. È necessario avere la volontà di agire: questo richiede il coinvolgimento e l’attivazione fin dalla più tenera età, come con il topolino dei denti all’asilo, e una migliore comunicazione rivolta alla popolazione generale».

La prevenzione non fallisce a causa della conoscenza, ma per pigrizia

Lo studio dimostra che l’80 percento delle persone intervistate vorrebbe fare di più per la prevenzione, ma un terzo ammette di essere troppo pigro. Invece di concentrarsi sull’individuazione precoce, molte persone reagiscono solo quando il corpo manifesta chiari segnali di allarme. Questa contraddizione è particolarmente evidente tra i giovani adulti: si sentono pesantemente sotto pressione, ma spesso non percepiscono un’acuta necessità di agire. Le misure preventive a questa età sarebbero cruciali per evitare malattie future, ad esempio attraverso controlli regolari, app per la salute o una gestione mirata dello stress.

Tuttavia è qui che subentra lo scetticismo: sebbene due terzi della popolazione utilizzino già strumenti di salute digitale, solo il 30 percento sarebbe disposto a condividere i propri dati con l’intelligenza artificiale, soprattutto nel delicato settore della salute mentale. La sfiducia nella tecnologia e le preoccupazioni per la protezione dei dati impediscono a molti di utilizzare seriamente la prevenzione digitale. Il desiderio di orientamento è grande: l’84 percento desidera comprendere meglio come lo stress influenzi il corpo e l’88 percento vuole imparare a regolare il proprio sistema nervoso.

In Svizzera lo stress è femminile e si manifesta fisicamente.

Un esempio chiave emerso dallo studio di quest’anno evidenzia la gravità delle conseguenze della mancanza di prevenzione: l’epidemia silenziosa di stress tra le giovani donne. Non si tratta solo di un fenomeno medico, ma anche comportamentale e psicologico. Molti giovani adulti sono consapevoli dei danni che lo stress può causare alla loro salute e sono interessati all’equilibrio mentale, al sistema nervoso e alla salute cellulare, eppure spesso non prendono misure preventive.

I numeri parlano chiaro: secondo lo studio «Sanitas Health Forecast» 2025, una persona su quattro in Svizzera si sente molto stressata e tra i giovani sotto i 30 anni la percentuale raggiunge il 40 percento. Le giovani donne ne sono particolarmente colpite, poiché è dimostrato che lo stress cronico aumenta il rischio di malattie autoimmuni. Quattro persone colpite su cinque sono donne. Molte ricevono una diagnosi intorno ai venticinque anni, e spesso solo quando il sistema immunitario inizia ad attaccare l’organismo.

Questo sviluppo è emblematico del dilemma centrale dello studio: le persone sono consapevoli dei rischi, hanno accesso a strumenti e informazioni, eppure agiscono troppo tardi. Le donne hanno una probabilità significativamente maggiore rispetto agli uomini di avere problemi a dormire durante la notte (41 percento contro 32 percento) e ad addormentarsi (30 percento contro 19 percento), ma sono meno propense a parlare del loro stress. Solo quando i sintomi diventano gravi, si rivolgono a un medico. L’esempio è impressionante, chi riconosce tempestivamente lo stress e le altre tensioni e interviene può prevenire molte patologie, ma esiste un pericoloso divario tra conoscenza e comportamento.

La salute richiede di più di un propensione all’innovazione

La salute personalizzata è più di una semplice tendenza, è una risposta necessaria alle sfide di un sistema sanitario che sta diventando sempre più reattivo anziché preventivo. Ma funziona solo se le persone sono disposte ad assumersi le proprie responsabilità. Il dr. Andreas Schönenberger afferma: «Lo studio «Sanitas Health Forecast» 2025 mostra in modo impressionante che questa volontà esiste, ma deve essere attivata». Ciò potrebbe essere raggiunto attraverso una migliore educazione, nuovi incentivi e una società che consideri la prevenzione un investimento e non un fastidioso obbligo.